Viaggio di Gruppo Mongolia Eagle Festival

Viaggio di gruppo in Mongolia, durante l'Eagle Festival. La Mongolia è uno di quei viaggi con cui mettersi alla prova. Una di quelle esperienze che ti segnano profondamente, un po' per la difficoltà degli itinerari ed un po' per la straordinaria bellezza ed autenticità dei luoghi visitati. Un’avventura dove scopriremo la desertica zona centrale, alla mercè del Gobi, il più inospitale e difficile dei grandi deserti del mondo, e la remota regione degli Altai, al confine con Russia, Cina e Kazakistan. Terra di genti nomadi, dove i cavalieri kazaki si esercitano in autunno e inverno in battute di caccia con l’aquila. E una volta l’anno, si ritrovano per celebrare l'antica arte venatoria. Prenderemo parte a questi due giorni di festival per ammirare i cacciatori a cavallo inseparabili dai loro rapaci. Al galoppo, avvolti in abiti tradizionali con cappelli rossi. Uno spettacolo che sembra uscito dai racconti di Marco Polo. Dove il clima è rigidissimo d'inverno e le infrastrutture sono scarse. Un'esperienza dai comfort molto semplici, riservata a chi vuole cogliere la vera essenza del popolo mongolo.

3790 €

Programmato

Acconto 200 €

Tour Leader

  • Livello Spirito di adattamento
  • Numero partecipanti min 7 - max 13

Itinerario

  1. GIORNO 1 Partenza dall'Italia

    Partenza dall'Italia con volo intercontinentale per Ulan Baatar. Pasti e pernottamento a bordo.

  2. GIORNO 2 Ulan Baatar

    Arrivo all'aeroporto di Ulaanbaatar, assistenza del nostro personale per il disbrigo delle pratiche doganali e trasferimento in hotel.

  3. GIORNO 3 Ulaan Bataar | Kharkhorin | Shankh Khiid

    Dopo colazione, al mattino si parte in direzione est per Kharkhorin, antica capitale dell’Impero Mongolo di Gengis Khan, dove sono rimaste due delle quattro tartarughe di pietra che originariamente segnavano i confini della città. Visita al monastero-museo di Erdene Zuu, costruito sui ruderi di Kharkhorin. Si prosegue quindi per il monastero di Shank che dista circa 30 km, dove saremo graditi ospiti; piccolo e antico, un tempo custodiva la bandiera di Gengis Khan. Trascorreremo con i monaci parte della giornata e si pernotta nella nuova foresteria adiacente. La sistemazione sarà un po' spartana, in camerate, ma è anche l’occasione per dare un contributo a questa piccola comunità monastica. Pernottamento.

  4. GIORNO 4 Monastero di Shankh | NP del lago Terkhiin Tsagaan

    Trasferimento verso il lago Terkhiin Tsagaan, circondato da crateri di vulcani spenti, il più "giovane" dei quali è il Khorgo. La strada si dipana tra monti e vallate, e dal punto più alto si può godere un panorama d'inimmaginabile bellezza. Ingresso al Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan ed arrivo al lago. Visita al vulcano Khorgo, in pochi minuti si raggiunge la sommità del cratere. Pernottamento.

  5. GIORNO 5 NP Terkhiin Tsagaan nuur | Tosontsengel

    Oggi si parte per la prima delle regioni più occidentali della Mongolia, Lo Zavhan raggiungendo il paese, non capoluogo, più grande della Mongolia, e anche il più freddo, Tosontsengel, che vive del commercio del legno, che viene tagliato dalle foreste della catena montuosa dei Khangai. la strada è molto panoramica ricca di scorci e passi di Montagna. Pernottamento.

  6. GIORNO 6 Tosontsengel | Ulaangom

    Partenza per la regione di Uvs, famosa per i suoi laghi, che sono tra i più grandi di questo paese, entrando in questa regione si dovrà mettere indietro di un ora l'ora della Mongolia. Tutti i 500 km sono su un ottimo percorso d'asfalto terminato l'anno scorso. Pernottamento.

  7. GIORNO 7 Ulaangom | Ulgii

    I 260 km di oggi sono tra i più belli della Mongolia poco dopo esser partiti da Ulaangom, si devierà a sud salendo su una stupenda catena montuosa passando per l'incredibile lego Ureg nuur e il vasto lago Achit nuur, che appartiene per metà alla regione kazaka del Bayan Olgi. Nel pomeriggio si Raggiungerà Olgi, capoluogo di questa città, dove sembrerà di essere più in Kirghistan, che in Mongolia. Se sarà possibile si visiterà il caratteristico mercato locale. In questa città si allogerà da una famiglia locale che metterà a disposizione alcuni locali della propria abitazione, per accoglierci. Pernottamento.

  8. GIORNO 8 Ulgii | NP Tavan Bogd

    Oggi si entra dopo aver attraversato due remoti paesi e paesaggi mozzafiato costellati da gher kazake, molto diverse da quelle mongole, nell parco del Tavan Bogd, si soggiornerà nelle gher che alcune famiglie mettono a disposizione, queste gher hanno solo una stufa all'interno, che però è fondamentale per scaldarsi, quindi per dormire si metteranno dei materassiti per terra. Pernottamento.

  9. GIORNO 9 Trekking nel NP Tavan Bogd

    Inizia oggi il trekking, la meta è il Campo Base del ghiacciaio Potanina, che dista circa 5 ore, ed è posto a circa 3000 mt di quota. Si lascia il bagaglio non necessario perché si rientra al medesimo punto di sosta. Si percorrono lunghi falsipiani, non si attraversano creste e non si incontrano passaggi esposti. arrivati al Campo Base, si ammirano il ghiacciaio Potanina e tutte e cinque le vette del Tavan Bodg, tra cui l’Huiten Uul (4373 mt) – che è la vetta più alta della Mongolia – e il Belukha (4506 mt), la più alta cima degli Altai che è in territorio russo. circa 30 km. Possibile il ritorno a cavallo. Pernottamento.

  10. GIORNO 10 NP Tavan Bogd | Ulgii

    Oggi si ritorna ad Ulgii. Fino all'ultimo paese della Mongolia Tsengel, sarà la stessa pista, poi si tornerà per una strada differente. Pernottamento in famiglia per 3 notti.

  11. GIORNO 11 Ulgii: Eagle festival

    Festival delle aquile Si dedicano le giornate ad ammirare le gare di abilità e velocità del contesto. Dalle alture circostanti i cacciatori tolgono i cappucci ai loro maestosi animali e li lanciano verso il cielo. Nel frattempo vengono rilasciate le prede, le aquile perdono lentamente quota, poi, con uno scarto improvviso e fulmineo, piombano sulla preda immobilizzandola. Qui interviene il cacciatore che deve essere celere a raggiungere i contendenti, prima che la preda possa ferire l’aquila. A contorno del torneo vi sono molti eventi paralleli come concerti, sfilate con abiti tradizionali, mercatini di borse e tappeti di feltro tradizionali. E’ molto particolare il “Kokbar”, che ricorda molto il Buskashì, il gioco nazionale afgano: due squadre di cavalieri si contendono la carcassa di una capra decapitata. E’ un gioco privo di regole: basta impossessarsi della carcassa. Dopo le premiazioni, si avrà il tempo per visitare questa “atipica” città mongola, con il bazar e la moschea dove si respira un’aria quasi medio orientale. Per finire, si segue un concerto di musica tradizionale Kazaka.

  12. GIORNO 12 Ulgii: Eagle festival | Khvod

    Dopo il pranzo al festival delle aquile si parte per la città di Khovd, capoluogo dell'omonima regione, dove all'indomani si volerà per Ulaan baatar la strada che attraversa gli altai è di circa 260 km tutti su asfalto

  13. GIORNO 13 Khovd | Ulaan Bataar

    Partenza in volo per Ulaan Bataar in mattinata. Arrivo in città e sistemazione presso il medesimo albergo utilizzato all’arrivo, tempo libero nel pomeriggio..

  14. GIORNO 14 Ulan Baatar | Italia

    Dopo colazione trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia. Arrivo nel primo pomeriggio. Arrivederci alla prossima avventura!



Dettagli di viaggio

LA QUOTA COMPRENDE
  • Volo di linea a/r da Roma e Milano per Ulan Bataar
  • Voli interno Kvod/Ulgii - Ulan Bataar
  • Tutti i trasferimenti con 4x4
  • Tutti i pernottamenti come da programma
  • Tutti gli ingressi a siti d'interesse menzionati
  • Mezza pensione dal 2° al 10° giorno
  • Guida locale parlante inglese
  • Tour leader dall’Italia
  • Polizza medico e bagaglio
LA QUOTA NON COMPRENDE
  • Bevande ai pasti
  • Escursioni facoltative
  • Tutto quanto non indicato ne "La quota comprende"
  • Alloggi

    Hotel media categoia, gher/yurta, homestay in formula SHARING (condivisione) in doppia, tripla o quadrupla

  • jeep Trasporti

    Uaz 4x4

  • Documenti, Visti e Vaccinazioni

    Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Per visto e vaccinazioni vedi Approfondimenti

cassa comune Cassa Comune(Non prevista per questo tour €)

    Pranzi e cene non inclusi nella quota viaggio e spese del Tour leader. Si precisa che la quota di cassa comune è indicativa e potrebbe subire lievi oscillazioni

Approfondimenti

Il visto d’ingresso viene rilasciato dalle autorità competenti in Italia prima della partenza previa compilazione di un modulo, invio di due fototessere 3x4 cm con sfondo bianco, invio del passaporto individuale in originale valido per almeno 6 mesi dalla data di entrata nel Paese e pagamento dei diritti dovuti all’atto della prenotazione del viaggio.I voli interni sono soggetti a riconferma e possono essere soggetti a cancellazioni o cambi anche senza preavviso. Il bagaglio non può superare i 15 kg (bagalio da stiva 10 kg + bagaglio a mano 5 kg) per non essere costretti a pagare il peso extra. Il bagaglio, pur viaggiando all’interno delle jeep, è bene sia costituito da un contenitore possibilmente non rigido e impermeabile anche alla polvere. Nella capitale si dorme in hotel moderni. Al di fuori della capitale i pernottamenti sono previsti in campi di ger o semplici hotel. Le “ger” sono vere e proprie abitazioni circolari tipiche del luogo, usate dalle popolazioni nomadi e seminomadi dell’Asia Centrale da millenni. Sono spaziose e realizzate con una struttura in legno rivestita di feltro dove si entra stando in piedi. Sono essenziali, senza particolari comodità, ma dotate di tutto ciò che possa consentire di cogliere e fruire della tipicità del modo di vivere delle popolazioni del posto. Letti, materassi, lenzuola e coperte non mancano, e spesso qualche altro mobile può completare l’arredo. Una stufa, il cui tubo di fuoriuscita del fumo spunta nella parte centrale del tetto, a volte alimentata con sterco seccato (non emana alcun particolare cattivo odore), completa le dotazioni delle singole abitazioni. I servizi, bagni e docce, nei campi di ger sono comuni e anch’essi essenziali, posti in una tenda o altra sistemazione stile campeggio. I campi con le “ger” sono dotati di energia elettrica, 220 volt, anche se la sua erogazione non avviene di norma per 24 ore al giorno, ma secondo modalità ed orari indicati in loco. A volte c’è il collegamento diretto con la rete pubblica, in altri casi c’è la disponibilità di autonomi generatori. Lenzuola e adeguate coperte sono fornite in loco. L’acqua calda fornita nei campi viene riscaldata con vari sistemi e a volte è possibile che si debba attendere prima di poterla utilizzare. Se le “ger” sono dotate di stufa, il personale del campo si occupa di tenerle in funzione e di mantenere adeguata temperatura spesso anche di notte. Difficilmente si trovano letti matrimoniali nelle ger, quasi sempre si tratta di letti singoli. Nei capoluoghi di provincia ci sono dei piccoli hotel. Suggeriamo di portare un asciugamano e un sacco lenzuolo se si vuole la garanzia dell’igiene. Per i trasferimenti via terra fruiremo a Ulaanbaatar di minibus e negli altri luoghi di mezzi fuoristrada 4X4 dove trovano posto 3 viaggiatori oltre all’autista (può capitare che il Tour Leader e/o la guida locale siano il 4 passeggero) in modo tale che ognuno possa godere della vista dei panorami esterni dal proprio finestrino. Nel caso di pioggia, inoltre, questi mezzi sono certo in grado di consentirci di procedere nel migliore dei modi rispetto ad altre vetture. Nel caso vi fossero delle particolari esigenze, sarà bene che vengano segnalate al momento dell’iscrizione in modo che se ne possa riscontrare la fattibilità. Il clima tra fine settembre e inizio ottobre è piuttosto secco e freddo. Le temperature previste sono tra i 5 e i 10°, con possibili punte minime notturne al di sotto dello 0. E’bene prevedere un abbigliamento confortevole e caldo, resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri, possibilmente con l’interno in goretex. Si ricorda che il clima in questa regione è sempre imprevedibile e soggetto a repentini cambiamenti, da giorni di sole e temperature gradevoli si può passare a nevicate improvvise nel giro di qualche ora. Cucina. La carne ed il latte sono da sempre la base dell’alimentazione dei mongoli. Frutta e verdura sono rinvenibili, per questioni climatiche, solo in alcuni mercati.

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