Viaggio di Gruppo Pamir Wakhi Expedition

Viaggio spedizione di gruppo nel Corridoio Wakhan in Afghanistan. Un viaggio avventura On the Road in 4x4 nell’angolo nord-orientale dell'Afganistan comunemente chiamato il dito afgano. Un luogo che per anni è stato la zona cuscinetto tra gli imperi britannico e russo. È terra dei pastori Wakhi e dei nomadi Kuch, una regione dell’Asia centrale che offre i paesaggi di montagna più belli al mondo. Vivremo un’avventura vera che ci riporterà indietro nel tempo, quasi al medioevo. Partiremo dal Tajikistan, lungo la mitica M41 la strada del Pamir, per poi entrare subito in Afganistan e percorrere il Wakhan. Protagonista sarà il fiume Pyanj che si allarga lasciando scoperte banchine di sabbia finissima e intatta, a volte grigie, a volte bianche. Uno scenario primordiale che davvero mette i brividi. È una spedizione per esperti, viaggiatori interessati a fare un’esperienza unica. Il Wakhan è stato l'obiettivo di molti esploratori e viaggiatori occidentali, ma pochi hanno raggiunto questa valle drammatica e imponente, ancora oggi considerata una delle valli più remote e meno visitate al mondo.

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Tour Leader

  • Livello Solo esperti
  • Numero partecipanti min 8 - max 13

Itinerario

  1. GIORNO 1 Partenza dall'Italia

    Partenza dall’Italia con voli di linea per Dushanbe. Pasti e pernottamento a bordo.

  2. GIORNO 2 Dushanbe

    Arriviamo all’alba e dopo aver incontrato il team tagiko all’aeroporto di Dushanbe, ci trasferiamo in hotel. Qualche ora per riposare poi ci attende il brifieng previaggio ed il city tour. Pranziamo nel caffe`nazionale "Rokhat" dove proveremo i piatti nazionali. Dushanbe in lingua tagiko significa "lunedì" (alcuni secoli prima c'era un grande villaggio nella zona degli incroci e la gente faceva il grande bazar il lunedì). Adesso è una nuova città verde con molti parchi e fontane. Iniziamo il nostro tour con visita del museo Antiquty (con il famoso monumento del Buddha dormiente), poi il monumento del re Ismoili Somoi (re dello stato di Samanid nel 9-10 C.), piazza Dusti (piazza dell'amicizia), e la più grande biblioteca dell'Asia centrale. Chiudiamo la giornata con un giro nel Bazar di Dushanbe "Mehrgon". Sistemazione in hotel.

  3. GIORNO 3 Dushanbe | Kalai Khumb

    Lasciamo Dushanbe per andare a Kalai-Khumb nel distretto di Darvaz, attraversando la città di Kulob e il passo di Khaburobod, lungo il fiume Panj ai confini con l'Afghanistan. Visitiamo la ricostruita "fortezza di Khulbuk" vicino alla città di Vose e dopo pranzo visitiamo il mausoleo di Mir Said Ali Khamadoni (Poeta persiano e filosofo Sufiy nel 13 C.).Subito dopo aver attraversato il passo di Shurobod, la strada passa lungo il fiume Panj, sull’altra sponda potremo già vedere i primi villaggi afgani. In serata siamo a Kalai-Khumb. Sistemazione in casa locale.

  4. GIORNO 4 Kalai Khumb | Khorog

    Partiamo per Khorog, attraversando paesaggi selvaggi e superbi, lungo il fiume Pyanj che forma il confine con l'Afghanistan. Costeggiando la valle del fiume Bartang tra la catena Yazgulem a nord e il Rushan Range a sud, si raggiunge Rushan, poco più di una scheggia di case tra campi coltivati che sembrano impossibilmente incuneati tra il fiume ruggente e la scogliera verticale. Si fa sosta per il pranzo in un bel luogo vicino il fiume Pyanj, da cui godere la vista della tranquilla vita rurale che scorre sulla sponda opposta dell'Afghanistan. Si prosegue per Khorog, capitale del Gorno-Badakshan costruita sulla confluenza dei 3 fiumi, il fiume Shokhdara, Ghund e il fiume Pyanj (chiamato anche Amu Darya, o in antichità Oxus). Situata ai piedi della Wakhan Valley a 2200 mt. è la città più alta del Tajikistan.Sistemazione in hotel.

  5. GIORNO 5 Khorog: visto per Afganistan

    Dopo la colazione andremo al consolato afghano di Khorogh per richiedere il visto. Nell’attesa visitiamo la città ed il giardino botanico del Pamir, secondo giardino botanico più alto del mondo (3900 m), da cui avremo un'eccellente vista panoramica dell'intera città. Fu fondato nel 1940 per testare il tasso di sopravvivenza di diverse piante in condizioni di clima montano. Secondo i dati ufficiali sono stati testati oltre 30.000 tipi di piante, oggi si riproducono circa 4.000. Interessante l’atmosfera del mercato locale, crocevia di razze ed etnie, provenienti anche dal limitrofo Afghanistan, dove è facile incontrare, tra bancarelle di frutta e cappelli di feltro kalpak, sia uomini afghani dai tratti somatici forti che pamiri. Completiamo la giornata con la visita del museo, comprendente una bella mostra etnografica e storica. Sistemazione in hotel.

  6. GIORNO 6 Khorog | Ishkashim | Afghanistan: Sulton Iskashim

    Oramai ci siamo, l’Afghanistan è alle porte. Raggiungiamo la famosa sorgente di acque minerali calde Garam-Chasma (2325 m). Qui l'acqua minerale sale sulla superficie da grandi profondità a piccoli e grandi getti, sotto forma di micro geyser di acqua calda. L'acqua è fangosa dai depositi di calcare e contiene sfere di calcio. I sedimenti di tali sfere e calcare formano una serie di piscine naturali, dal fondo di travertino, con specchi d'acqua colore turchese con una profondità di mezzo metro, dove è possibile fare il bagno. Si prosegue verso il confine afghano per una stretta valle, parallela al fiume Pyanj e percorsa da muli, finchè nei pressi di Ishkashim il fiume si allarga, con pascoli verdi. Ishkashim (2510 m) è capitale del distretto omonimo, chiamata come la speculare Eshkashem in Afghanistan. Nella zona del Wakhan afghano vedremo per lo più persone di etnia Wakhi e Kuch, mentre il Wakhan superiore è abitato da nomadi kirghisi. Un ponte aperto nel 2006 collega le due città. Siamo sul confine ed espletate le formalità di frontiera, si attraversa il ponte per raggiungere la cittadina di Sultan Iskhashim, siamo in Afganistan. Sistemazione in guesthouse.

  7. GIORNO 7 Sulton Iskashim | Khandud | Goshon

    Appena svegli richiediamo il permesso per viaggiare nella zona dell'Afghan Wakhan Corridor. Una volta a settimana qui si tiene il border market, un mercato tenuto su un’isola nel fiume Pyanj, nella terra di nessuno. Il mercato è affollato di commercianti afghani che sfoggiano turbanti e “pakol” e donne avvolte con il burqa; mentre i tajiki comprano dagli afghani prodotti pakistani, gli afghani invece comprano i prodotti della valle Wakhan e del resto del Tajikistan. Lungo la valle numerosi sono i piccoli villaggi, tra cui Khandud. Si prosegue verso il villaggio di Goz-khan. Il percorso da Eshkashem a Goz-Khan, interno al corridoio di Wakhan, è una strada carrozzabile ghiaiosa e polverosa di alta montagna che si estende ad un altitudine di circa 2700m. Arriviamo al villaggio di Goz-Khan che è abitato dai Wakhi, gruppo etnico locale, che definiscono se stessi come Khik e la loro lingua come Khik zik. Pernottamento in guest house.

  8. GIORNO 8 Goshon | Sarkhadi Brogil

    Ci troviamo nell’estremo nord-est dell’Afghanistan, dove le carte geografiche mostrano un sottile peduncolo che si protende verso il Turkestan cinese e divide le alte terre del Tajikistan dal labirinto montano del Chitral (Pakistan). Siamo nel Corridoio di Wakhan! Qui passava uno dei rami più frequentati della Via della Seta, percorso nel 1271 da Marco Polo. Nel XIX secolo avventurieri, esploratori e spie frequentavano quest’area con l’intento di accattivarsi il favore del khanato uzbeko di Kokand. Lo scenario che vi fece da sfondo rappresentò la prima “guerra fredda” tra Oriente (Russia) e Occidente (Gran Bretagna). I russi alla fine prevalsero prendendo possesso della regione in nome dello zar. Gli accordi sui confini anglo-russi siglati nel 1895 assegnarono alla Russia gran parte del Pamir e crearono il Corridoio di Wakhan. È stato l'obiettivo di molti esploratori e viaggiatori occidentali, ma pochi hanno raggiunto questa valle drammatica e imponente, ancora oggi considerata una delle valli più remote e meno visitate al mondo. Con una pista sterrata e molto accidentata che spesso deve guadare vari torrenti, proseguiamo esplorando la valle e transitando per diversi piccoli villaggi. Merita una sosta Kret, villaggio situato in posizione sbalorditiva ai piedi dell’imponente vetta del Kohe-Safed (6513 m), localmente nota come Baba-Tangi (in lingua locale Picco di Giada). In questa area la catena dell’Hindukush si apre consentendo strategicamente, attraverso il Broghil Pass (3862 m) e l’omonima valle, di collegare la striscia del Corridoio Wakhan afghano con la valle di Chitral in Pakistan (distretto di Khyber Pakhtunkhwa). In serata giungiamo al piccolo villaggio di Sarhad-e Broghil (3270 m), dove termina la strada carrozzabile.

  9. GIORNO 9 Sarkhadi Brogil | Qala-E-Panja

    Si ritorna indietro lungo l’Upper Wakhan e l’omonimo fiume. Le zone paludose che costeggiano il fiume Wakhan sono aree di nidificazione di oche, anatre e ibis, e vengono frequentate anche da uccelli migratori e rapaci. I villaggi che si affacciano sulla vallata sono Wakhi; gli abitanti traggono il loro sostentamento dall’agricoltura e dall’allevamento del bestiame e conducono le loro greggi ai pascoli stagionali situati a 4.500m di quota. Giungiamo a Qala-e Panja, una volta capitale del vecchio regno di Wakhan, vicino al villaggio ci sono l'ex capanno di caccia di Zahir Shah, l'ultimo re dell'Afghanistan e le rovine della Vecchia Fortezza, usata come punto di guardia strategico lungo la Grande Via della Seta. Qala-e Panja è storicamente importante in quanto vi risiede Pir Shah Ismail, il leader spirituale degli ismailiti di Wakhan ed è anche sede del Santuario di Panja Shah, curato dai discendenti dell’ultimo Mir del Wakhan. Pernottamento in guest house.

  10. GIORNO 10 Qala-E-Panja | Sulton Iskashim

    Montagne alte più di 5.000 metri dominano l’orizzonte, formato da una serie di villaggi situati lungo il fiume Wakhan tra Qala-e Panja, dove la valle è larga solo 2 km nel punto di massima ampiezza e Sultan Ishkashim. In questa terra dove tutto ha proporzioni immense, le vette incappucciate di neve incombono maestose sui villaggi e i ghiacciai scendono a picco per alimentare il fiume. L’urial e lo stambecco afghano vivono in branchi numerosi nelle ripide e aride valli laterali. Straordinario l’incontro con la popolazione dei Wakhi che vivono nel corridoio da più di 2500 anni e che ancora vivono qui con tradizioni contadine. Si occupano di agricoltura e allevamento, parlano il wakhi, una lingua appartenente al ceppo iraniano e professano l’ismailismo sciita. L’attuale leader spirituale degli ismailiti è Karim Aga Khan, che i wakhi venerano come diretto discendente del profeta Maometto, nonchè 49° Imam. Le case tradizionali dei Wakhi sono costituite da una grande stanza sorretta da cinque colonne, con quattro aree rialzate disposte attorno a una buca centrale, da una cucina e da un atrio. La luce naturale proviene da un lucernaio nel tetto. Le cinque colonne simboleggiano i cinque profeti maggiori (Fatima, Alì, Mohammed, Hassan e Hussein), oltre che i cinque pilastri dell’islam e, come sostengono alcuni, le cinque divinità di Zoroastro (le origini delle case risalgono infatti a 2500 anni fa, ben prima dell’avvento dell’islam). Pernottamento in guest house.

  11. GIORNO 11 Sulton Iskashim | Uscita dall’Afghanistan | Yamg village

    Lasciamo l'Afghanistan per rientrare in Tagikistan. Lungo la strada visitiamo le rovine della fortezza di Kahkaha (IV secolo d.C.) e Ismaili Mazar (luogo sacro per i musulmani Shiita Ismaili e per tutti gli abitanti di Wakhan). Poi le rovine della fortezza di Yamchun, costruita sul pendio della montagna nel III° sec a.C. Prima dell’arrivo nel villaggio di Yamg, faremo una sosta alle Bibi Fotima & Zukhro, sorgenti calde che si trovano all'interno della montagna di pietra. Sistemazione in casa locale.

  12. GIORNO 12 Yamg | Langar | Bulunkul lake

    Si esce dal Wakhan Corridor tajiko nel punto in cui i fiumi Wakhan e Pamir si uniscono per diventare il Pyanj, entriamo nell’altopiano del Pamir (regione di Sarkhand). Presso il villaggio di Langar, una pista conduce ad un sito di petroglifi (Rock-Carvings), dove ci sono ben 6000 incisioni. Alcune risalgono all’età della pietra con figure umane ed animali; altri più recenti, forse dell’età del bronzo, mostrano arcieri e figure umane a cavallo; altre ancora probabilmente dell’VIII sec mostrano motivi e testi islamici, che annunciano l’arrivo dell’Islam nella regione. Proseguiamo costeggiando sempre il vorticoso fiume, sulla cui sponda afghana sono spesso visibili i cammelli battriani a 2 gobbe, fino al Khargush Pass (4344 m), da cui voltandosi indietro potremo godere di un panorama spettacolare sul massiccio afghano di Koh-i-Pamir (6300 m circa). In questa area del Pamir lungo la M41 vivono popolazioni di etnia Kyrgyz con le loro tipiche yurta. I Kyrghyz sono un popolo nomade sunnita musulmano di origine paleo-siberiano che parla la lingua kirghisa. Viaggiando lungo l'antica via della seta, hanno trovato pascoli permanenti nelle pianure del Pamir. Prima del 18° secolo gli antenati del popolo Kyrghyz del piccolo Pamir, avevano usato questi stessi altopiani come i loro quartieri estivi. Quando i sovietici conquistarono l'Asia centrale e decisero di colonizzare con la forza le tribù nomadi della regione, i kirghyz decisero di rimanere permanentemente nei loro quartieri estivi. In serata raggiungiamo l’insediamento tajiko sul lago Bulunkul. Sistemazione guesthouse.

  13. GIORNO 13 Bulunkul lake | Khorog

    Bulunkul è un piccolo villaggio fuori dal mondo a 3.700m. Si dice sia la località più fredda del Tajikistan e tra le più fredde di tutta l'Asia centrale. Qui la temperatura più bassa registrata è stata di -63° C. Infatti nel villaggio c’è anche una stazione meteorologica. Si giunge qui per lo scenario magnifico che regalano i 2 laghi d'acqua dolce: Bulunkul Lake appena fuori dal villaggio, il cui colore dell’acqua è un sottile gioco di viola e blu scuro alla luce del sole, e il lago Yashil-Kul (Lago Verde), un lago molto più grande situato appena oltre la collina. Dal villaggio infatti un breve tratto di pista conduce allo Yashil-Kul, un surreale lago turchese incastonato in un deserto dalle tonalità ocra. Dopo il pranzo a Bulunkul, si torna indietro lungo la M41 attraversando il Koitezak Pass (4271 m), che lascia intravedere da lontano la vetta innevata del Pik Kommunisma (7495 m). Arrivo in serta a Khorog. Sistemazione in hotel.

  14. GIORNO 14 Khorog | Kalai-Khumb

    Quest’oggi ci trasferimento a Kalai-Khumb, seguendo il corso del fiume Pyanj e costeggiando il confine con l’Afghanistan. Sul bordo della strada mezzi blindati militari arrugginiti ed abbandonati ricordano i trascorsi bellici tra i due stati. Sistemazione in guesthouse.

  15. GIORNO 15 Kalai-Khumb | Dushanbe

    Rientro a Dushanbe sempre seguendo la M41. Il percorso è molto accidentato per le frane e transitato da camion enormi, che generano molta polvere, ma gli scenari sono fantastici. Si transita sul Khaburobot Pass (3252 m) e per il pranzo ci fermiamo al villaggio di Tavildara. Riprendiamo la strada transitando per Nurobad e la diga di Rogun, che con i suoi 335 metri è la più alta del mondo. Arrivo in serata a Dushanbe. Cena di arrivederci con il Team tajiko. Sistemazione in Hotel.

  16. GIORNO 16 Dushanbe | Italia

    Presto al mattino trasferimento all’aeroporto per il volo di rientro. Arrivo in Italia in serata. Arrivederci alla prossima avventura!



Dettagli di viaggio

LA QUOTA COMPRENDE
  • Volo di linea a/r da Roma e Milano per Dushanbe
  • Tutti i trasferimenti durante la spedizione
  • Tutti i pernottamenti come da programma
  • Pensione completa per l'intero viaggio
  • Ingressi a tutti i siti d’interesse
  • Guida locale di lingua inglese
  • Tour leader esperto dall’Italia
  • Polizza medico bagaglio
LA QUOTA NON COMPRENDE
  • Visti d'ingresso per Tajikistan e Afghanistan*
  • Permessi speciali per Pamir e Wakhan corridor*
  • Permesso per veicoli da suddividere per n. partecipanti
  • Mance e facchinaggio
  • Bevande ai pasti
  • Tutto quanto non indicato ne "La quota comprende"
  • Alloggi

    Hotel media categoria, guest house, case locali

  • jeep Trasporti

    Veicoli 4x4 WD

  • Documenti, Visti e Vaccinazioni

    Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Per visto e vaccinazioni vedi Approfondimenti

cassa comune Cassa Comune( €)

    Non prevista per questo viaggio

Approfondimenti

Tramite la procedura on-line è possibile richiedere contemporaneamente il visto speciale per recarsi sulle montagne del Pamir (GBAO permit), valido per 30 giorni. Afganistan: entrando via terra dal Tajikistan sarà il corrispondente in loco che si farà carico di preparare tutti i documenti per l’ingresso nel paese. Visti d'ingresso per Tajikistan e Afganistan € 72 (equivalenti 82 US $) e Afghanistan € 130, Lettera di supporto Tajikistan € 30, Lettera Supporto Afghanistan € 25. Pamir Permit € 20; Wakhan Corridor Permit € 60. Permesso veicoli € 100 per veicolo, da suddividere in base al numero finale dei pax. Nessuna vaccinazione obbligatoria. Si possono presentare problemi legati al mal di montagna visto che visitiamo luoghi con altitudine oltre i 4000mt. E’ opportuno consultarsi con il proprio medico di fiducia per escludere eventuali controindicazioni ai viaggi a quote elevate (il viaggio non è adatto a chi soffre di problemi cardio-vascolari, respiratori o di alta pressione). Di notte la temperatura può scendere intorno allo zero. E’ richiesto abbigliamento adeguato. Le sistemazioni sono molto spartane ed è richiesto un forte spirito di adattamento in quanto ci saranno diversi giorni in cui non sarà possibile lavarsi. Per partecipare a questa spedizione bisogna essere in ottime condizioni psicofisiche e soprattutto consapevoli delle grandi difficoltà a cui si andrà incontro. Occorrono flessibilità e capacità di adattamento ad ogni situazione, AUTOSELEZIONE e consapevolezza sono i requisiti giusti prima di decidere se si può affrontare un'avventura simile. Il viaggio è una vera e propria spedizione adatta a viaggiatori esperti, motivati e spinti dalla curiosità di conoscere e scoprire popolazioni che ancora vivono seguendo i ritmi della natura. La zona da visitare è una delle aree più remote del mondo, quindi l’organizzazione del viaggio è particolarmente difficile. Eventuali inconvenienti e disagi durante la spedizione non potranno essere motivo alcuno di lamentele in quanto parte del viaggio stesso. Si ribadisce, altresì, che l’itinerario potrà subire variazioni a causa di condizioni meteo avverse e terreno impraticabile. In tutti questi casi il programma potrà subire variazioni o modifiche a insindacabile giudizio della guida e/o del capogruppo. Indicazioni più precise sull’equipaggiamento da portare e sul viaggio saranno date dal tour leader solo ai partecipanti.

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