Backpacker Adventure Trekking Anello Zoldano

place Itinerario

  • event_note GIORNO 1 Arrivo a Forno di Zoldo

    Ritrovo nel tardo pomeriggio con i partecipanti. Trasferimento in b&b o hotel, check-in, briefing con la guida e presentazione trekking, controllo e verifica attrezzatura personale, cena.

  • event_note GIORNO 2 Forno di Zoldo │Rifugio Casèl Sora’l Sass de Mezodì │G.Angelini

    Il punto di partenza è in località Forno di Zoldo, da qui si prosegue per un paio di km fino in località San Giovanni Le Bócole 805 m, dove s’imbocca un antico sentiero risale i fianchi del Col Pelós raggiungendo la radura della Casèra di Col Marsàng 1290 m. Si continua lungo il sentiero fino a raggiungere un bivio dove sulla destra, si prenderà il sentiero che costeggia da est gli Spiz di Mezzodì raggiungendo l’estremo risalto del Belvedere (dal Belvedere il panorama si allarga a includere tutta la valle e le successive tappe dell’Anello). Qui si prende il sentiero di destra per giungere alla radura di Sora’l Sass ed al Casèl ora adibito a rifugio dedicato a Giovanni Angelini 1588 m. Dislivello: + 1150 m/- 370 m. Tempistica: ore 5.30. Difficoltà: E percorso su sentieri a tratti impegnativi EE

  • event_note GIORNO 3 Sella Casèl Sora’l Sass de Mezodì │ G.Angelini │Rifugio San Sebastiano

    La seconda tappa attraversa il gruppo del San Sebastiano e porta al Passo Duràn, un percorso di media montagna decisamente più impegnativo rispetto alla giornata precedente. Al Passo Duràn, le propaggini orientali del Sass del Duràn danno inizio a una delle più colossali sequenze rocciose delle Dolomiti, che si sviluppa a nord con Moiazza e Civetta. Dal Rifugio Casèl Sora’l Sass de Mezodì - G.Angelini si scende fino alla Casèra di Mezzodì 1349 m, dove si abbandona il sentiero che scende a Forno e piegando nettamente a sinistra, si scende alla Val Prampèr in località Castelàz 996 m. Si risale la Val Prampèr lungo la rotabile e, oltrepassato il Pian de La Fópa 1200 m, si raggiunge Pian dei Palúi 1480 m. Dal Pian dei Palúi, abbandonata la rotabile, si imbocca sulla destra, il sentiero che sale con ripido strappo al Col de Mechíel 1491 m. Si continua a ovest iniziando l’aggiramento del San Sebastiano. Superato un tratto roccioso non difficile ma esposto (la “zengia de l’Ariosto”) si raggiunge la confluenza con il sentiero che sale da Pralongo. Segue un tratto ripido che porta a un bivio dove si prende il sentiero che in breve raggiunge il bivacco V. Angelini 1680 m. Da qui con qualche saliscendi fra i mughi e una ripida discesa si raggiunge la Forcella della Val Barance 1688 m e da qui poi il Passo Duràn 1605 m e il rifugio San Sebastiano. Dislivello: + 750 m/- 750 m. Tempistica: ore 6.30. Difficoltà: percorso su sentieri a tratti impegnativi EE

  • event_note GIORNO 4 Rifugio San Sebastiano │ Rifugio Adolfo Sonino al Coldai

    La terza tappa che percorre fedelmente il tracciato dell’Alta Via delle Dolomiti n° 1 ci porterà al Rifugio Sonino al Coldai. Inizieremo questa lunga tappa con un percorso in costa che ci condurrà al Col d’Ors (1.823 m), da qui proseguiremo in discesa fino ai Giaroi di Palanzin (1.25 m), successivamente risaliremo al Rifugio Vazzoler (1.714) dove effettueremo una sosta. Se sino a qui le grandi vette del gruppo non vi avranno impressionato per la loro maestosità, aspettate di vedere il prosieguo. Dal Vazzoler punteremo al Rifugio Tissi 2.250 m, da qui proseguiremo al lago Coldai 2143 m. Si va così a lambire il gigantesco basamento della Civetta fino l’estremità settentrionale della catena a Forcella Coldai 2.191 m, che sovrasta il piccolo lago glaciale omonimo e il rifugio Sonino 2.132 m. A est il Pelmo isolato e grandioso polarizza lo sguardo. Sarà la meta della tappa successiva. Dislivello: + 1150 m/- 720 m. Tempistica: ore 7.00. Difficoltà: percorso su sentieri e carrarecce medio E.

  • event_note GIORNO 5 Rifugio Adolfo Sonino al Coldai │ Rifugio Venezia Alba Maria De Luca al Pelmo

    Meta della quarta tappa sarà il Rifugio Venezia al Pelmo. Per raggiungerlo si attraversano le zone di pascolo segnate dal comprensorio dello Ski Civetta, si raggiungerà Forcella Staulanza da dove, con un tratto fra i meno faticosi dell’intero anello (incluso anche nell’Alta Via n° 1) è possibile costeggiare da sud-est il gruppo del Pelmo raggiungendo il rifugio De Luca (o Venezia al Pelmo). Dominati dalle imponenti pareti meridionali del Pelmo e del Pelmetto, con ampio giro d’orizzonte di tutta la Val di Zoldo, si attraversano le zone di pascolo de Le Mandre e dei Lâch per raggiungere il rifugio De Luca. Dislivello: + 347 m/- 650 m. Tempistica: ore 4.30. Difficoltà: percorso su strada sterrata, asfaltata e sentieri medi E.

  • event_note GIORNO 6 Rifugio Venezia Alba Maria De Luca al Pelmo │ Rifugio Remauro al p.sso Cibiana

    L’obiettivo della quinta tappa è il valico di Forcella Cibiana, una tappa di media montagna che segue in gran parte mulattiere e strade di origine militare. Scesi appena sopra Zoppé di Cadore e a Forcella Ciandolàda si valica la dorsale di monti minori (Col Dur-Col Alto-Rite) e da qui si può scendere in Val Inferna, dall’antico passato minerario, o includere la salita al Monte Rite, dove si trova un grandioso forte risalente alla Grande Guerra ora sistemato a fini museali secondo un progetto di Rheinold Messner. Il museo che fa parte dei 6 MMM è visitabile tutto l’anno e fa parte del Messner Mountain Museum Tour di Trekkingalp. Dal M.te Rite si scenderà a Forcella Cibiana e al Rifugio Remauro 1536m. Dislivello: + 500 m/- 900 m. Tempistica: ore 5.00. Difficoltà: percorso su sentieri e strade sterrate di media difficoltà E.

  • event_note GIORNO 7 Rifugio Quintino Sella Remauro al p.sso Cibiana │Forno di Zoldo

    Per avvicinarsi al cuore del Bosconero, meta della sesta e ultima tappa, bisognerebbe salire alla Forcella delle Ciavazòle o della Grava da dove la Rocchetta Alta di Bosconero e il Sasso di Toanella si presentano con straordinaria forza ascensionale per poi affrontare la discesa del ripido ghiaione che scende in alta Val Bosconero e al rifugio Casèra di Bosconero sotto lo spigolo nord ovest della Rocchetta Alta. Ma noi effettueremo una variante che ci permetterà di evitare la discesa lungo il ripido ghiaione. Infatti punteremo al Bivacco Baita Darè Copada e successivamente scenderemo in Val Bosconero fino a giungere al rifugio Casèra di Bosconero. Dal rifugio, seguendo inizialmente il sentiero 490 e successivamente il 491 giungeremo in località Le Bócole ed infine a Forno di Zoldo, nostro punto di partenza. Dislivello: + 500 m/- 1200 m. Tempistica: ore 5.30. Difficoltà: percorso su strade sterrate, asfaltate e sentieri di media difficoltà E/EE