ra è il più bel luogo della terra, per i colori delle sue rocce, tutte rosse e nere con strisce verdi ed azzurre, quasi dei piccoli corrugamenti
La straordinaria bellezza insita in questo luogo e
perfettamente descritta nelle parole di Lawrence d'Arabia: “Petra è il più
bel luogo della terra. Non per le sue rovine, ma per i colori delle sue rocce,
tutte rosse e nere con strisce verdi ed azzurre, quasi dei piccoli
corrugamenti, e per le forme delle sue pietre e guglie, e per la sua fantastica
gola, in cui scorre l'acqua sorgiva e che è larga appena quanto basta per far
passare un cammello.”
IL SIQ, UNA STRADA MAGICA
Entrando oggi nel sito
archeologico, basta lasciare la mente vagare percorrendo la strada
polverosa che porta al Tesoro per far riecheggiare nella mente antiche gesta di
cavalieri valorosi che nei secoli passati vivevano in questo luogo.
È il Siq, la tortuosa stradina in leggera discesa e lunga circa un chilometro,
che quasi segretamente conduce all’interno della città. Lo scenario è magico:
contrasti fra luci ed ombre, cambiamenti di colori che spaziano dal bianco al
rosa, all’arancio, al rosso, al celeste, al blu. Si vedono condotti scavati
nella roccia, tempietti dedicati alla divinità di pietra e tombe
rupestri; su una parete un’erosione sembra naturale, è invece un grande bassorilievo
rappresentante un carovaniere che conduce i suoi dromedari ad abbeverarsi.
E ad un tratto, come per magia, ecco che l’atmosfera silenziosa ed austera si
anima: imponente vedrete apparire il Khasneh al Faroun, il “tesoro del
faraone”.
IL TESORO DEL FARAONE
La facciata è stupenda
interamente scavata nella pietra per 43 metri di altezza e 30 di
larghezza, nel piazzale antistante numerosi turisti, muli, dromedari, uomini
con il caratteristico copricapo a quadri bianchi e rossi. Dopo aver salito alcuni gradini ci si
affaccia all’interno, c’è una stanza completamente vuota, perfettamente squadrata
e tagliata nella roccia. Sul soffitto, alle tipiche striature di colori
naturali, si è aggiunto il nero del fumo dovuto ai bivacchi dei beduini che
utilizzavano questi monumenti come abitazioni e luoghi di riparo per gli
animali.
A attraversare Petra in passato erano soprattutto mercanti, perché la
città era un crocevia di incenso, proveniente dallo Yemen e di spezie
dall’India e dalla Persia, ma anche di tessuti e di ori. I
Nabatei erano mercanti e la città di Petra era un via vai di cammelli,
ricoperti di merci preziose da commerciare con popoli vicini e lontani.
Petra fu scoperta dall’esploratore Johann Ludwig Burckhardt nel 1812. Un
vasto tesoro di templi, 800 tombe per oltre 28 chilometri quadrati.
LE MERAVIGLIE DI PETRA
La necropoli
Dappertutto nicchie naturali, templi, tempietti e tombe ricavate nella
roccia punteggiano le pareti di arenaria; montagne che sembrano
liquefarsi al sole, mescolanze di colori che sembrano prodotte dall’azione del
vento. La zona della necropoli è costellata di grotte scavate nella roccia con
incredibili striature di colori naturali.
Il Monastero
Il Deir, meglio conosciuto come il Monastero è un altro luogo
simbolo di Petra. Per raggiungerlo il percorso è affascinante, tutto in salita.
Costruito dai Nabatei come tomba, ricorda molto nella struttura il Tesoro,
sebbene sia più alto e più ampio.
Petra by night
È il tour notturno di Petra. 1500
lanterne accese lungo il percorso dal Siq al Tesoro che creano una suggestiva
atmosfera silenziosa e luminosa che irradia verso l’imponente Tesoro. Lo
spettacolo dura circa 30 minuti in cui SI sorseggia del buon tè, accompagnato
dal suono di un flauto ed un cantastorie che narra la storia
millenaria di Petra.
Emozioni da vivere sotto un cielo
stellato? O semplicemente un’attrazione turistica? A voi la scelta…