Le Isole Lofoten e il Rorbu

Le Isole Lofoten e i tradizionali “rorbuer” (rorbu al singolare). Facciamo un salto nella storia e nelle tradizioni della Norvegia

L’IMPORTANZA DELLA PESCA IN NORVEGIA

Per capire qualcosa di più delle Isole Lofoten e dei tradizionali “rorbuer” (rorbu al singolare), bisogna prima di tutto fare un salto nella storia e nelle tradizioni del Paese, fortemente legato all’attività della pesca.

La Norvegia è tradizionalmente un territorio caratterizzato dalla montuosità, tratto che ovviamente contraddistingue in modo marcato l’economia nazionale. A causa di questa particolare conformazione, solo una piccolissima percentuale del suolo norvegese risulta coltivato, prevalentemente a orzo e avena e soprattutto in determinate zone del Paese. Molto più praticata è invece l’attività di allevamento, diffusa per lo più nella parte settentrionale: renna, cervo e soprattutto agnello sono gli animali maggiormente allevati. È la pesca, invece, che assume da sempre assoluta rilevanza all’interno dell’economia norvegese, avendo trasformato il Paese, nel corso dei secoli, in uno dei principali esportatori mondiali. Il Merluzzo e il salmone sono le specie più diffuse e rinomate. Tracce significative di questa attività si rinvengono già in tempi antichissimi risalenti all’età della pietra ma è in epoca più recente, più o meno a cavallo dell’anno mille, che la pesca assume in Norvegia un ruolo chiave attraverso l’inizio, documentato, della pesca al merluzzo e delle prime esportazioni di stoccafisso verso altri Paesi europei.

 LA PESCA ALLE ISOLE LOFOTEN

Il nord del Paese e in particolare le Isole Lofoten, hanno da sempre rappresentato un punto fermo per la pesca in Norvegia. È la patria del merluzzo, intorno al quale da queste parti si concentra tutto: l’attività lavorativa, l’alimentazione, la vita sociale. Ogni insediamento, da queste parti, è fortemente connesso con l’attività della pesca.  
Le Isole Lofoten si articolano su decine di migliaia di chilometri di costa frastagliata lambita da mare freddo e rappresentano il luogo ideale per la pesca. Già a partire da prima dell’anno mille, questo angolo di Norvegia rappresenta una sorta di “terra promessa” per pescatori provenienti da tutto il Paese e non solo. Soprattutto nei mesi centrali dell’inverno, in particolare da gennaio ad aprile, queste isole si popolano di gente salpata da ogni dove per venire a caccia del merluzzo che, in questo periodo si avvicina alle coste per depositare le uova. Un’attività altamente remunerativa per le Lofoten e i suoi abitanti e un flusso costante di pescatori che, sin da subito, manifestò l’esigenza di individuare un luogo dove trovare dimora durante il periodo di permanenza.

 IL RORBU

Il termine norvegese “rorbu” deriva dalla composizione e unione di “ROR”, “remare” e “BU”, letteralmente “dimora”. Il rorbu è quindi la tipica capanna in legno dal colore acceso e vivace che, nel corso degli anni, ha ospitato decine e decine di pescatori accorsi da ogni dove per venire a caccia di merluzzo lungo le coste fertili delle Isole Lofoten.       
Queste capanne, originariamente costruite con lo scopo di dare riparo e accoglienza ai pescatori, hanno lentamente cambiato la propria destinazione d’uso, diventando in epoca recente un alloggio ideale per ospitare viaggiatori e turisti in visita alle Lofoten. Un cambiamento coinciso con l’ammodernamento delle più recenti imbarcazioni da pesca, in grado ormai di dare dimora a più pescatori anche per un lungo periodo, e passato per periodi di abbandono e disuso. È stato più o meno a metà del secolo scorso che si è cominciato ad affittare queste strutture a turisti in visita alla zona e da quel momento, complice un turismo sempre più massiccio e globale, molte di queste sono state ristrutturate e adibite a questo unico scopo, facendo ormai del “rorbu” un’imperdibile attrazione per chi viene in vacanza da queste parti.

Un modo per soggiornare alle Lofoten vivendo da molto vicino il fascino e la storia di un luogo incondizionatamente legato all’attività della pesca. Le Lofoten, come tutta la Norvegia.

Le Isole Lofoten e il Rorbu